Sanremo 2025: L'estetica del maritozzo, dalle stelle alle pasticcerie
Di Luca Monti, inviato da Sanremo.
C'erano una volta le star inarrivabili, divine e impalpabili. Quelle che alimentavano il mito sottraendosi, avvolte nel mistero e nella cipria, chiuse in suite di lusso e protette da uno stuolo di bodyguard. Mina, irraggiungibile, spariva dalla scena alimentando il fascino dell'invisibilità. Persino Tiziano Ferro nel 2015 si dileguava tra le suite di Montecarlo. E oggi? Oggi siamo nell'epoca del maritozzo.
Qualche mente brillante del marketing deve aver pensato: "Perché le star dovrebbero restare impalpabili quando possono diventare letteralmente digeribili?" E così, via con la pasticceria!
Rose Villain tra un ritornello e un altro serve cioccolata calda e pasticcini nel suo Villain Bar, tutto blu e con la sua faccia in gigantografia. Sarah Toscano, nostalgica, apre la gelateria Amarcord. I Coma Cose, invece, si reinventano con il Cuoricini Corner, dove il romanticismo si misura in calorie. Nel frattempo, Bresh, sempre fedele alla sua Genova, vende sciarpe del Genoa, perché anche lo streetwear deve avere il suo pasticcino.
Ma il vero colpo di scena lo regala Tony Effe. Il rapper, noto per testi che farebbero arrossire un vecchio punk e per l'aria da bad boy, ora ci sorprende distribuendo maritozzi ai giornalisti. Con un pellicciotto bianco sintetico e il petto in bella vista, più che un gangster sembra un pasticciere glamour con un'anima dolce. E pensare che solo qualche ora prima lo davano per scandaloso, troppo controverso per Sanremo e perfino per il Capodanno romano.
Ma chi avrebbe mai il coraggio di escludere un uomo che ti regala un maritozzo?
E così, mentre alcuni gridano allo scandalo e altri cercano di capire se la pasticceria sia un riposizionamento strategico o solo un diversivo goloso, Tony Effe continua la sua nuova missione: fare pace col mondo a suon di panna montata. Lo si vede passeggiare sul lungomare con la fidanzata Giulia De Lellis e gli amici Noemi e Rkomi, distribuendo dolci da "Damme da Magnà". Perché la nuova ribellione è prendersi meno sul serio e, magari, farsi una carriera alternativa con la crema pasticcera.
Nel frattempo, mentre il Tony Club apre le porte alle notti romane e le stelle della musica diventano stelle Michelin, una domanda rimane: e se Mina avesse scelto di ritirarsi non per il mito, ma per evitare di dover servire maritozzi?