Comunità, rete, cura: la sintesi della prima edizione di TrovaFestival Day


Ieri, mercoledì 9 giugno si è svolta online la prima edizione di TrovaFestival Day, un appuntamento dedicato al mondo dei festival per dare una nuova prospettiva agli eventi culturali di domani a partire da buone pratiche attivate oggi. È il primo incontro , gratuito e aperto a tutti, organizzato da TrovaFestival, il portale nato nel 2016 e di recente diventato Associazione Culturale, che da sempre vede i festival culturali come sistemi autonomi e che possono diventare motori di attivazione culturale e sociale, e ora di ripartenza per i territori.


Dopo i saluti dei fondatori di TrovaFestival Giulia Alonzo e di Oliviero Ponte di Pino in presenza dallo spazio Bolzano29, il pomeriggio è stato aperto da Stefano Romagnoli, ovvero lo Spettatore Professionista che ha raccontato lo stato di avanzamento lavori del progetto  Manifesto dei diritti dello spettatore, curato insieme ad Ateatro. Nelle prossime settimane partirà il tour di Romagnoli in partnership con Pantagruel (Radio3) e TrovaFestival per i festival teatrali più rinomati. Online la mappa per seguire gli spostamenti del nostro spettatoreprofessionista.


Erica Magris, professore associato in Studi teatrali presso il Département Théâtre de l'Université Paris 8, ha offerto una panoramica sulla situazione dei festival francesi, con numeri e dati sull'effetto della pandemia, raccontandoci l'esperienza degli Stati Generali dei Festival organizzati dall'ente FranceFestival in collaborazione con il Ministero della Cultura Francese.


TrovaFestival aveva mappato 1025 che dovevano svolgersi nel 2020. Oliviero Ponte di Pino ha mostrato i risultati di una indagine condotta durante tutto il 2020 sulla situazione dei festival italiani, tra chi è stato cancellato, spostato, passato in digitale o in versione blended. La ricerca è in corso di pubblicazione sulla rivista “Economia della Cultura”.


Il pomeriggio è poi proseguito con tre sessioni tematiche: Festival e Turismo, Festival e Under30, Festival e Sostenibilità.

(Nel link video, dal minuto 43.00) La sessione Festival e Turismo inizia con la relazione di Stefania Minciullo che, come direttrice organizzativa della Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli, sottolinea il rapporto tra festival e territorio e l'importanza di non vivere le località solo come location, per creare un legame autentico e diretto tra i cittadini e l'evento.

Martha Friel, ricercatrice in Economia allo IULM, ricorda quanto sia fondamentale creare dialoghi e legami tra gli eventi culturali e i territori, con tutte le loro peculiarità, accendendo l'attenzione sulla questione del turismo: i festival arricchiscono l'offerta culturale, attraendo nuovi pubblici grazie alla ricchezze dell'esperienza..

Hanno poi trovato spazio alcune buone pratiche.

Per Claudio Pozzani di Parole Spalancate Genova, i festival possono impattare sui piccoli centri, ma deve cambiare il paradigma: “Non dobbiamo schiacciarci sul marketing turismo, ma si devono pensare nuove sinergie per nuove formule di turismo culturale.”

Michele Losi, direttore del festival Il Giardino delle Esperidi a Campsirago, racconta l'esperienza di 17 anni di festival, che ha attratto nuovi visitatori ma ha dato nuova luce e una nuova prospettiva anche agli abitanti stessi. E il territorio si è reso conto di quanto sia importante avere un centro di produzione culturale.

Donato Guerra porta la testimonianza delle Giornate della Luceche si svolge in cinque location attorno a Spilimbergo in Friuli e ha fatto conoscere l'intero territorio al turista attraverso un'offerta articolata e multidirezionale, con l'obiettivo di convertire il turismo dall'attuale mordi e fuggi.

Marco Luciano, direttore di  Totem Scene Urbane, che si svolge a Pontelagoscuro, alla periferia di Ferrara, racconta di come il suo festival sia più una festa di comunità del quartiere, che coinvolge prima di tutto adolescenti e ragazzi.


(Nel link video, dal minuto 1.25.00) La seconda sessione, Festival e Under30, è stata aperta dal critico Lorenzo Donati (Altre Velocità) che ha messo in evidenza tre pratiche: costruire percorsi di osservazione per under30 con laboratori di giornalismo per farsi guardare e raccontare, ovvero generare un terreno critico e di auto-osservazione; attivare di meccanismi di partecipazione, interrogandosi su quello che cercano gli under30 oggi a teatro; lasciare spazi vuoti e aperti di creazione e pensiero per gli under30.

Tiziano Panici di Festival Dominio Pubblico (Roma) racconta del network Risonanze, la rete dei festival under30 nata nel 2018, sottolineando come sia fondamentale oggi usare la cultura come strumento per la creazione di cittadini attivi, anche aprendo l'esperienza dei festival ad attività affini ed esterne, in un mondo che ha i confini sempre più liquidi.

Sofia Baldi e Nicola Tineo ci hanno raccontato di SITU, il festival che si volge a Militello in Val di Catania e giunge nel 2021 alla seconda edizione. La pandemia è stata un momento per ripensare il concetto di turismo, con un approccio interdisciplinare e per lavorare sulla divulgazione e sul coinvolgimento sia dei giovani sia dei potenziali visitatori.

Simone Bevilacqua ha raccontato di RAME alla prima “vera” edizione dopo un anno zero. Il festival porta per dieci giorni artisti di tutta Italia nel borgo di Melissa, abitando il paese e le sue strade, con interventi di arti performativa e partecipata.

Elena Guerrini, ideatrice di  A Veglia Teatro Baratto (Manciano) racconta l'esperienza dei “15 alberelli”, ovvero 15 adolescenti che raccontano il festival con interventi radio e podcast per festeggiare i quindici anni di festival.


(Nel link video, dal minuto 2:10:00) Il pomeriggio si conclude con dedicata a Festival e Sostenibilità. Luca Monti (Master MEC, Università cattolica) ha raccontato le ricerche e le attività dell'Associazione Tondo, che si occupa di economia circolare, e ha lanciato l'idea di segnalare sulla mappa di TrovaFestival i festival ecosostenibili, così come sta accadendo per altre aziende che sempre più spesso vogliono certificare la sostenibilità della loro filiera produttiva e distributiva .

Raul Dal Santo, presidente degli Ecomusei della Lombardia, ricorda il ruolo della cultura come meccanismo di partecipazione e collaborazione per innescare politiche attive. L'Ecomuseo, in questo senso, è un patto con la popolazione per la cura di un territorio, in cui il metodo è importante quanto il risultato raggiunto.

Gaetano Capizzi porta l'esperienza di Cinemambiente (Torino), uno dei primi festival italiani che si è interessato al tema. “Sostenibilità” implica prima di tutto la sostenibilità dell'evento e racconta numerose buone pratiche messe in atto dal suo festival a partire dalla compensazione che avviene alla fine di ogni edizione. Sottolinea quanto sia importante il significato simbolico per non mandare i messaggi contraddittori allo spettatore.

La buona pratica di questa sessione viene da Milano: Davide Verazzani, direttore del Nolo Fringe Festival, racconta che da tre anni gli allestimenti utilizzano plastica riciclata; al termine del festival, adottando la teoria dell'upcycling, hanno trasformato quella plastica in gadget, che sono stati messi all'asta.


In conclusione, Giulia Alonzo e Oliviero Ponte di Pino hanno ringraziando gli ospiti e il pubblico, dando appuntamento all'autunno per una serie di iniziative legate al mondo dei festival, anche a partire dal successo e dagli insegnamenti di questo primo incontro.


PER RIVEDERE TROVAFESTIVAL DAY: LINK VIDEO YOUTUBE