Sanremo 2024 | Terza serata, la vispa Teresa
Il giovedì si distende una certa atmosfera.
Aver preso una batosta aiuta. Intanto, se avete tempo rivedete la conferenza stampa di giovedi ore 12, un arrampicarsi sugli specchi mai visto, la Rai non sa dove nascondersi, sembra prima che la colpa sia di John Travolta, cattivone, Ama gli aveva detto cosa avrebbero fatto, lo sapeva bene, poi una cosa è raccontare un fatto, e una cosa è trovarsi in mezzo a una farsa, ma era assolutamente un caso che si riprendessero le scarpe, poi si sono dimenticati di coprire il marchio delle stesse scarpe, poi dicono che è voluto venire lui, poi che non lo hanno pagato, se un giornalista fa una domanda viene zittito, è tutto meraviglioso, perché parlate di Travolta, alla fine la colpa è di un assistente suo, e la sera dopo sono i giornalisti che si sono inventati tutto, pagliacci.
Ad ogni modo, voltiamo pagina.
La Mannino, accento siciliano, abiti abbondanti, verve comica finalmente, un po’ di dissacrante ironia, una dose di buon senso che come sempre è interpretato dal leone Morandi, semplice ed essenziale che non grida e non devasta ma semplicemente ci ricorda che C’era un ragazzo, ricorda e ci scalda, anche se ci commuove mantiene comunque una speranza.
La Amoroso tristemente esce di scena, tra l’altro la pettinatura non è proprio leggera, un po’ troppa lacca, o cera? Poi è nervosa, fragile, di quelle che pensano sempre che tu ce l’abbia con loro.
Diodato inanella un “Fai rumore”, ora “Ti muovi”, una lite da assemblea condominiale.
Per inciso: ma come parla Ema Stokolma, di chi è la figlia per stare lì?
Spunta tra il pubblico un dinosauro, Massimo Giletti, fligliol prodigo, er piacione, festeggia i 70 anni della Rai.
Accoppiata Big Mama e Ricchi e Poveri, di nuovo Ama compie il miracolo perché chiude un cerchio fatto di vecchio e nuovo, perché c’erano già il queer, la trasgressione, solo che non se parlava, ora se ne parla, e meno male. E vedere la bionda giunonica presentare Angelo e Angela ricompone il condimento della vita, il sale e il pepe.
Merita un approfondimento la Brunetta, lei mantellata di piume di struzzo, una poesia trash, che tra l’altro in quello che canta ci crede, il mestiere ormai diventato una carriera si rimette in gioco, ormai signora che fa l’apoteosi della balera, ritmo, coraggio, siamo subito in una sagra di paese dove ballano le nonne, le mamme e le figlie.
Ghali stasera a me ricorda Rocky Roberts quello di Stasera mi butto. Il brano era meglio scritto che cantato.
Angelina è fortissima però non piace a tutti, in sala stampa vi sono dei detrattori, come se non convincesse fino in fondo e questo non la aiuterà ad arrivare prima.
Massini e Paolo Jannacci purtroppo sono troppo retorici, che peccato, dopo Allevi questa drammatizzazione del dolore non tiene, ci distraiamo subito.
Il diavolo è nei dettagli, Annalisa non scende mai le scale, entra laterale.
Alla fine, La Sad, stendiamo un velo pietoso.
Classifica della terza serata:
1.Angelina Mango 2.Ghali 3.Amoroso 4.Il Tre 5.Mr Rain