TourFest 2024 | L'Umbria che Spacca
Una piattaforma per godersi la musica e per riflettere insieme sul ruolo della cultura
Di Bianca Rondoni.
Un battello è il simbolo di L’Umbria che Spacca 2024, che ogni anno si diverte a prendere la forma della regione Umbria, rendendola nei modi più creativi e fantasiosi: da giardini incantati sul dorso di una tartaruga, passando per boschi abitati da volpi, fino a una navicella spaziale.
Quest’anno, per l’undicesima edizione, ci troviamo su una barca di pirati in festa, che ci trasporterà attraverso un viaggio musicale e non, alla scoperta della città di Perugia.
MUSICA PER TUTTI I GUSTI: GLI EVENTI PRINCIPALI
L’Umbria che Spacca è organizzato dalla Roghers Staff APS e con la direzione artistica di Aimone Romizi, per questa edizione a Perugia dal 3 al 7 luglio 2024. La prima serata è stata aperta dal concerto di Colapesce Dimartino e Giovanni Truppi, seguiti nelle serate successive da Fulminacci, Mahmood, Salmo, Noyz Narcos, e poi ancora Bambole di Pezza, Vanilla, e La Sad, in un’ultima serata Pop Punk gratuita. Tutti i concerti si sono svolti ai Giardini del Frontone, nel main stage, una suggestiva location all’aperto nel centro di Perugia.
Nelle due serate di Fulminacci (4 luglio) e La Sad (7 luglio) il Frontone è stato scosso da due energie completamente diverse, ma che in entrambi i casi hanno travolto il pubblico. Il giardino era pressoché sold out, ma garantiva comunque la possibilità di godersi il concerto in assoluta tranquillità, all’aria aperta e senza dover necessariamente arrivare ore in anticipo. La prima serata è stata animata dai fan dell’artista, mentre la seconda serata, in quanto gratuita, ha visto alternarsi cultori della musica della band a persone che erano lì per sperimentare, scoprire qualcosa di nuovo e vivere il festival come momento di aggregazione.
All’ingresso del main stage le transenne hanno permesso un afflusso ordinato degli spettatori, e il controllo dei biglietti quando necessario. Entrambi i concerti iniziavano alle ore 21, ma l’accesso al Frontone era possibile da molto prima, per ascoltare i cantanti in apertura, ma anche per scoprire lo spazio circostante. Nella mezzaluna di fronte al palco e al parterre era infatti possibile rilassarsi con una birra o un drink dai Mastri Birrai Umbri, o cenare con prodotti tipici quali torta al testo e spiedini di carne forniti dal Testone. Intorno, vari stand di merchandising, tra cui quelli degli artisti della serata e del festival.
Il sole cocente non ha scoraggiato i numerosi fan, e non sono mancate le file all’apertura delle porte, per accogliere i più determinati a occupare le prime file. Tuttavia il clima disteso e lo spazio ampio e aperto hanno permesso a tutti di partecipare al concerto senza stress o fretta.
UN CALEIDOSCOPIO DI ATTIVITÀ E INIZIATIVE
Sette stage principali, palazzi e luoghi all’aperto sono stati trasformati in spazi di intrattenimento e divulgazione, con un ricco programma di eventi collaterali. La giornata a UCS è iniziata presto al Garden Stage che, in collaborazione con il CAMS (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici), ha offerto suggestivi concerti all’alba nell’Orto Medievale di Perugia. Dalle 6 di mattina, artisti come Casadilego, Micah P. Hinson e Any Other hanno accompagnato le colazioni e le sessioni di yoga mattutine. A seguire la Galleria che Spacca, dentro la Galleria Nazionale dell’Umbria, con gli artisti intervistati dal direttore della Galleria, Costantino D’Orazio, creando una sinergia tra arte e musica.
All’UniPG Stage tutte le sere hanno avuto luogo serate gratuite con le realtà musicali umbre più seguite, mentre all’UniStraPG Stage, a Palazzo Gallenga, è stato organizzato un palco di divulgazione sociale su temi quali l’accessibilità della cultura, la violenza di genere e la discriminazione nell’industria culturale. Nel frattempo, allo Stage GPT dibattiti coinvolgenti e con ospiti importanti hanno trattato il tema dell’intelligenza artificiale, nella musica ma non solo.
TRA UMBRIA, MUSICA E CULTURA
L’Umbria che Spacca non è solo un evento musicale, ma una piattaforma culturale che dà spazio ai talenti locali e promuove l’arte in tutte le sue forme. Il COOP Music Contest ha offerto ai musicisti emergenti umbri la possibilità di farsi conoscere e di esibirsi su un palcoscenico importante. Le numerose collaborazioni con istituzioni locali e nazionali, come la Regione Umbria, il Comune di Perugia e la Fondazione Perugia, hanno dato risalto a un’area che ha molto da offrire sotto tutti i punti di vista. Con gli sponsor del Food and Beverage, Coop Centro Italia, e Radio Subasio come radio ufficiale, il festival è stato un connubio di intrattenimento, cultura e territorio, che si è dimostrato un evento tutto umbro e fiero delle sue radici.
La città di Perugia è diventata una vera e propria fucina culturale: vivere il festival significava vivere la città, e viceversa. Ai momenti di intrattenimento si sono alternati momenti di riflessione, spingendoci a riflettere sul modo in cui cultura e musica intersecano profondamente la nostra società.
Entusiasmo, partecipazione, divertimento: alcune delle parole d’ordine del festival che ha preso vita grazie a un gran numero di collaboratori e volontari, che davvero riescono a trasmettere l’entusiasmo dietro al loro progetto e la voglia di lavorare insieme. Riassume bene questo concetto Aimone Romizi, direttore artistico del festival, nel suo ultimo post su Instagram: “Umbria che Spacca mi insegna che i sogni sono contagiosi, che l’entusiasmo e la creatività rompono tutte le barriere sociali, che le maree in Umbria sono fatte di persone”.