TourFest 2024 | B.Motion


Un festival diffuso e diversificato attento a inclusività e accessibilità

Di Martina Villa.


B.Motion, una sezione di Operaestate Festival, è un evento che si tiene annualmente a Bassano del Grappa, in Veneto. Diffuso in città, si concentra sulle arti performative contemporanee, esplorando diversi linguaggi artistici come danza, teatro, musica e arti visive, con un particolare impegno verso l’inclusività e l’accessibilità.

The Game di Trickster-p

Ogni squadra riceve una mucca, due prati, una stalla, un deposito per fieno e uno per lingotti, così ha inizio The Game, il nuovo spettacolo della compagnia svizzera Trickster-p.
A ogni turno i partecipanti devono prendere decisioni su come gestire le risorse a loro disposizione. La prima scelta cruciale riguarda il destino della mucca: lasciarla libera nel prato, oppure metterla in produzione nella stalla, dove sarà alimentata con il fieno raccolto e potrà generare una nuova mucca o un lingotto d’oro, ma a costo di essere sfruttata e senza possibilità di ritorno alla libertà.
Nel corso del gioco, i partecipanti affrontano una serie di imprevisti che mettono alla prova le loro strategie. Attraverso un’estrazione casuale, ogni turno può portare eventi inattesi come pestilenze e alluvioni, costringendo i giocatori a rivedere le loro tattiche alle nuove circostanze.
Non manca un tocco di umorismo macabro: una mucca in produzione trascurata muore, il proprietario è chiamato a metterla nell’inceneritore e ne viene celebrato il funerale. Un video commovente mostra le altre mucche, velate e solennemente vestite, che trasportano la bara della mucca defunta.
The Game si basa sulla gestione delle risorse e sull’interazione sociale tra i partecipanti, senza prevedere un obiettivo finale specifico. Questa struttura aperta permette di esplorare diverse strategie e priorità, trasformando il gioco in una riflessione interattiva sulle dinamiche sociali ed economiche della vita reale. Le scelte individuali e collettive svelano tensioni e possibilità all’interno dei sistemi di produzione e distribuzione, offrendo uno spazio per sperimentare con cooperazione, competizione e compromessi.

Dance Well con la coreografa Chisato Ohno

Dance Well è un’iniziativa artistica che promuove la danza come strumento di benessere che mira a promuovere la danza in contesti museali e spazi artistici. Nato nel 2013 e promosso dal Comune di Bassano del Grappa tramite il CSC – Centro per la Scena Contemporanea, il progetto ha l’obiettivo di unire ricerca e movimento, offrendo una pratica che coinvolge principalmente persone affette da Parkinson.
Nel 2022, Dance Well diventa un’iniziativa europea grazie al sostegno del programma Creative Europe dell’Unione Europea. Il progetto ora è attivo in diversi paesi, inclusi Italia, Francia, Germania, Repubblica Ceca e Lituania, grazie alla collaborazione tra partner internazionali come K3 – Tanzplan Hamburg, Le Gymnase CDCN Roubaix, La Briqueterie CDCN Vitry sur Seine, Tanec Praha e il Lithuanian Dance Information Centre.
Il metodo Dance Well combina elementi della danza contemporanea con strategie riabilitative riconosciute, come l’esercizio aerobico, l’immaginazione motoria e il training sensori-motorio.Una guida esperta e sensibile è fondamentale per lavorare con persone che non hanno familiarità con la danza e che affrontano sfide fisiche come il Parkinson. Il ruolo richiede una profonda capacità di ascolto e adattamento per sintonizzarsi con il potenziale unico di ogni partecipante, riconoscendo e valorizzando le loro individualità.
Quest’anno la tradizionale creazione coreografica per i partecipanti di Dance Well è stata affidata all’artista Chisato Ohno, ex danzatrice della rinomata Batsheva Dance Company e oggi insegnante alla London Contemporary Dance School e alla Rambert School.
La performance guidata da Chisato Ohno è caratterizzata da movimenti delicati e precisi. Si svolge con un ritmo controllato, quasi meditativo, in cui ogni gesto viene eseguito con una consapevolezza corporea profonda. Le partecipanti, vestite in tenui sfumature di azzurro e ognuna con un piccolo accessorio piumato – dettagli quasi impercettibili – trasmettono una sensazione di leggerezza e armonia.
Accompagnate da suoni scintillanti, che riecheggiano nella stanza come un delicato tintinnio, le dancers sembrano essere parte di un unico organismo vivente, simile a uno stormo di uccelli che, nel volo, compone coreografie naturali e sincronizzate, pur mantenendo l’individualità di ciascuna.
In conclusione, l’approccio Dance Well trasforma l’apparente limitazione in una risorsa creativa, dove si è in grado di cogliere la bellezza in ogni gesto, anche il più piccolo.

Hrudja di Massimo Silverio

“Ho sempre avuto una forte attrazione per il suono e il significato delle parole che sentivo pronunciare dalla bocca dei miei nonni e genitori. Timbri, melodie e sfumature di sensi che non ho più ritrovato in quelle dei miei coetanei. Così per la mia musica ho utilizzato la lingua del mio cuore, le metriche e il gusto della villotta friulana unite a un suono crudo, evocativo e pieno di contrasti”.
Hrudja è un termine che deriva dall’antico longobardo che significa “crosta” e rappresenta la cicatrizzazione e la guarigione. È anche il nome del nuovo album di Massimo Silverio, musicista nato e cresciuto a Cercivento, nel cuore della Carnia. Cantando in cjarniel, un dialetto minoritario della sua terra, Silverio ne esplora le radici linguistiche e culturali.
Con Hrudja, Silverio si inserisce in una corrente italiana di riscoperta e rinnovamento delle tradizioni linguistiche attraverso il dialetto. Attinge così alla propria esperienza, alla sua cultura locale e alla sua identità individuale attraverso l’uso del dialetto che, radicato in un luogo preciso, rappresenta una dimensione intima e unica della comunità e dell’autore. In questo modo, il dialetto diventa un mezzo per esprimere questioni universali come l’identità, le radici, la nostalgia, il senso di perdita che accompagna il passare del tempo, rendendole però particolarmente intime e personali, poiché espresse nella lingua “del cuore” dell’artista.
Nel libretto di sala vengono usate due parole fondamentali per descrivere il lavoro di Silverio: arcaico e ipermoderno. L’album riesce infatti a fondere elementi della tradizione antica, radicati nella cultura e nella lingua del cjarniel, con sonorità moderne e sperimentali. Il risultato è una fusione di folkpost-rock, musica sperimentale ed elettronica che crea spazi sonori vasti e ricchi di texture, con atmosfere malinconiche e spesso eteree.


Attraverso una proposta variegata e coinvolgente, B.Motion anima la città e con le sue performance distribuite nello spazio urbano, offre l’opportunità di esplorare e riscoprire il contesto cittadino. La vitalità di B.Motion risiede nella capacità di offrire al pubblico esperienze diversificate che spaziano dall’esperimento economico di The Game alla danza riabilitativa proposta da Dance Well, fino alla riscoperta delle radici linguistiche con Hrudja.