TourFest 2024 | Cactus Film Festival


Un festiva talea per il cinema bambino.

Di Giulia Alonzo e Ludovica Gavioli.


Il cactus è una pianta affascinante che ama farsi i fatti suoi, infatti non va bagnata spesso, si gestisce le risorse per quando scarseggiano e se ti avvicini troppo punge. E questa sua indipendenza la rende magica e potente tanto che si riproduce semplicemente piantandone un rametto, una foglia, un pezzetto. Lei crescerà, nonostante tutto.

Da questa idea di talee persistenti, nel 2021, ancora in piena pandemia, Alessandro Stevanon ha lanciato la prima edizione del Cactus International Children’s and Youth Film Festival, il festival dedicato alla cinematografia per i più piccoli.


Il periodo pandemico ha segnato un blocco totale del settore culturale e il cinema è stato tra i comparti più colpiti, con ricadute che si risentono ancora oggi, tra sale vuote e cinema chiusi in molti centri città. Ovvio che le modalità di fruizione dei film sono cambiate, si pensi solo alle piattaforme ondemand come Netflix o Mubi dove basta premere un pulsante per guardare ciò che si desidera comodamente dal proprio divano. Però chi è cresciuto con il mito del sabato sera con gli amici a “pizza e cinema” sapere che oltre la metà degli under 18 non frequenta le sale cinematografiche fa sorgere la domanda su domani.

Come devono porsi gli organizzatori culturali (e la politica) di fronte a questi dati? Cosa può fare la cultura per ricordare l'importanza della partecipazione attiva, e fisica, nei meccanismi decisionali delle nostre società?

Far nascere talee, ovvero piantare semini di spirito critico e artistico nelle menti dei ragazzi. Ed è ciò che il Cactus Film Festival sta portando avanti da quattro anni, con una manifestazione che si muove parallelamente su due binari.


Da un lato “Cactus Edu”, il progetto educativo/didattico del festival svoltosi quest'anno tra, per promuovere, tramite la fruizione di cinema di qualità, l’educazione all’immagine e il linguaggio dell’audiovisivo, in un percorso che prevede formazioni diversificate per alunni e docenti e laboratori teorico/pratici. I ragazzi coinvolti sono stati chiamati a valutare i film in concorso, in un percorso di presa consapevolezza di ciò che stanno vedendo e della creazione di un giudizio critico. Perché se il cinema non fa parte della vita dei ragazzi, basta beccarli nella loro quotidianità: la scuola. E così Stevanon e la sua squadra hanno coinvolto, per l'edizione 2024, 3.391 classi provenienti da 432 comuni in tutte le regioni italiane per oltre 58mila tra alunne e alunni, di cui 11.342 frequentanti la Scuola dell’infanzia, 25.315 della Scuola Primaria, 17.278 della Scuola Secondaria di primo grado e 4.567 della Scuola Secondaria di secondo grado, novità del 2024. Anche in Valle d’Aosta la partecipazione è stata davvero importante: 5.884 alunni partecipanti! Numeri impressionanti per un festival che ha spento quattro candeline. I ragazzi, in un percorso svoltosi tra febbraio e marzo 30 cortometraggi, di cui 1 anteprima europea, 2 anteprime internazionali e 9 anteprime italiane) provenienti da 15 paesi del mondo (qui tutti i premi!).


L'altro cuore del Cactus è però il festival vero e proprio. Dieci giorni di programmazione, quest'anno dal 2 al 12 maggio, svolti principalmente nel cinema teatro Giacosa di Aosta.

Incontri con autori e presentazioni di libri per bambini ma anche per grandi, come la serata con massimo Polidoro, braccio destro di Piero Angela che ha presentato il suo libro Piero Angela. La meraviglia del tutto, esito di lunghe conversioni con colui che ha portato la divulgazione scientifica nelle case degli italiani. E ancora cortometraggi, lungometraggi, documentari, come il vivido Food for Profit nato dall'inchiesta di Giulia Innocenzi sugli allevamenti intensivi in diversi paesi in Europei.


Queste due anime del festival si sono incontrate nella sera di premiazione, condotta dal volto di Rai Kids Laura Carusino e accompagnata dalle esibizioni dell’Orchestra della Scuola Secondaria di Primo Grado Saint-Roch di Aosta. Oltre ai premi assegnati dai ragazzi “Miglior Cactus Edu” nelle categorie 3+, 8+, 11+, 15+, una giuria tecnica internazionale composta da Elisa Giovannelli, Responsabile del settore Alta formazione e del Dipartimento educativo della Cineteca di Bologna (Italia), Teresa Lima, Co-fondatrice, programmatrice e direttrice di PLAY – International Film Festival for Children and Youth di Lisbona (Portogallo), e Alfred Sesma Siuraneta, sceneggiatore, programmatore e responsabile delle vendite e degli acquisti internazionali di Pack Màgic (Spagna) ha assegnato il Best European Short Film a Orage (France, 2023, 15’50”) di Benoît Michelet, che ora concorrerà per aggiudicarsi l’ECFA Short Film Award 2024, il premio assegnato dall’European Children’s Film Association (EFCA) al miglior film.


Invece, il Premio attribuito dal pubblico presente in sala durante le proiezioni dei film in concorso, con oltre il 70% del consenso, è stato API di Luca Ciriello (Italy, 2023, Documentario, 20′, V.O.), film girato interamente in Valle d’Aosta con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste.


Nonostante il festival abbia ampliato il suo orizzonte anche oltre al fruitore bambino, le attività per i più piccoli rimangono le principali. Infatti l’atmosfera che si respira nel centro di Aosta - tra il Teatro Giacosa e la Piazza Chanoux - è gioiosa e sognante. Colori, libri, musica, recitazione e magia accompagnano i più piccoli, ma anche i più grandi, a vivere e immaginare avventure. Lo stupore e l’entusiasmo dei bambini - che nasce colorando i disegni durante i laboratori, ascoltando racconti e fiabe seduti sulle poltroncine del Giacosa, sperimentando con il teatro di figura della compagnia toscana DrumRum Teatro o cavalcando piccoli pony lungo la piazza - è contagioso e grazie a loro non manca il sorriso sul volto di nessuno.


“Sono stati dieci giorni molto intensi e impegnativi – come racconta Stevanon – ampiamente ripagati dalla grande partecipazione del pubblico, ma soprattutto, cosa fondamentale, dalle risate e dagli occhi curiosi dei bambini che hanno partecipato a tutte le nostre attività. La parola chiave, non solo di questa edizione ma del festival stesso, è “comunità”: abbiamo coinvolto persone di età diverse sui temi più svariati, facendole dialogare e discutere, ma anche condividere idee attraverso un linguaggio, quello del cinema, che per noi è universale”.


Comunità è una delle parole a cui noi, di TrovaFestival, siamo più legate. I festival sono delle piccole enclaves capaci sia di mobilitare curiosi e appassionati sia di generare nuovo pubblico, che magari “inciampa” in linguaggi che non aveva mai vista prima. E come una talea, con la sua potenza immaginifica il cinema entra come un semino nelle vite di chi lo guarda e se il terreno è fertile la passione cresce, nonostante tutto.