TourFest 2024 | Short Out
Pellegrinaggi cinematografici nelle periferie con un’apertura internazionale
Di Giorgia Gazzellini.
Il margine al centro: questo è il motto di Short Out, un festival internazionale di cortometraggi che si svolge da tre estati a Lainate, in provincia di Milano. Il festival pone un forte accento sulla valorizzazione della periferia come luogo di rinascita culturale e artistica, con l’obiettivo di ribaltare i ruoli tradizionali e trasformare il margine in un nuovo epicentro di cultura e bellezza. Come scrivono i direttori artistici Luca Massimo Garavaglia e Odoardo Maggioni, “questi rapidi pellegrinaggi cinematografici permettono alla nostra periferia di respirare un’aria internazionale”. La terza edizione si è tenuta dal 3 al 7 luglio 2024 e ha visto protagonisti 22 corti (11 nazionali e 11 internazionali), articolati in un programma ricco anche di musica, teatro, arte e molto altro. Questi 22 film sono stati selezionati grazie a una call aperta a gennaio e terminata ad aprile 2024 che ha raccolto 312 cortometraggi provenienti da 42 paesi, da tutti i continenti. La selezione è quindi stata molto dura, ma alla fine la direzione artistica è riuscita a decidere quali sarebbero stati i corti in gara per le categorie Best Short Film, Best International e Best National, al quale poi si sono aggiunte la menzione speciale della giuria e il premio del pubblico.
LA LOCATION DI VILLA LITTA
Il festival ha dalla prima edizione trovato la sua location ideale nella suggestiva Villa Borromeo Litta, dove tra gli alberi del suo parco è stato allestito un “teatro naturale” per le proiezioni dei cortometraggi in concorso. Qui avvengono anche talk con i registi e chiacchierate con il pubblico, che all’interno di Short Out è davvero protagonista: gli spettatori sono infatti invitati a una partecipazione attiva e, grazie alle fiches consegnate prima della visione dei corti della serata, possono votare i cortometraggi preferiti. Short Out vuole infatti configurarsi come un evento culturale e conviviale, mantenendo quindi un’atmosfera aperta e partecipativa: l’ingresso è completamente gratuito e l’ampia area food and beverage, dove è possibile sorseggiare una birra nei bicchieri riutilizzabili e gustare cibo delizioso, offre un contesto informale dove è anche possibile incontrare i registi e discutere dei cortometraggi appena visti. Quest’aria conviviale e collettiva contribuisce a creare un senso di comunità tra i partecipanti, favorendo un dialogo tra pubblico e artisti. Ogni sera è animata ogni sera dalle collaborazioni che il festival ha messo in atto per la sua terza edizione: c’è Domeniche per il Futuro, un collettivo della zona, con il suo swap party, mentre alla console la scuola NAM Milano cura la musica live, offrendo una colonna sonora perfetta per le serate di proiezione. Gli studenti dell’Istituto di Fotografia sono presenti per documentare l’evento, e in un altro angolo del cortile Odd Media gestisce una postazione podcast dove si svolgono interviste e approfondimenti. Come ci ha raccontato Federica Speziali – la responsabile della comunicazione – tutte queste iniziative aiutano Short Out a uscire dalla definizione di semplice “rassegna cinematografica” per entrare nella dimensione di vero e proprio festival culturale, dove le persone possono condividere esperienze, discutere di cinema, arte e non solo, e creare piacevoli connessioni in un ambiente informale e accogliente.
L’ARTE A SHORT OUT
Camminando oltre il cortile di Villa Litta, si entra nella parte dedicata all’arte, con la collettiva Il tempo conteso: la quotidianità tra lavoro e tempo libero nata dalla collaborazione di Wild Art Project con Ted Martin Consoli. Il progetto esplora il territorio periferico di Short Out, evidenziando la sua relazione di interazione, dipendenza e resistenza con la metropoli milanese. Attraverso il laboratorio “Ecos del Tempo: il sentiero dell’oca”, organizzato dal Wild Art Project, alcuni abitanti di Lainate sono stati coinvolti in un percorso di arteterapia per ridefinire i concetti di lavoro e tempo libero nella vita quotidiana. La ricerca è stata affiancata dal progetto “Suoni a margine” di Ted Martin Consoli, che ha mappato i suoni legati a lavoro e tempo libero nel territorio, creando una colonna sonora della vita quotidiana. I due progetti hanno portato alla creazione di un’opera collettiva ed esperienziale, presentata nella mostra come un percorso interattivo che combina gioco, riflessione, esplorazione e ascolto.
La seconda collaborazione artistica quella con TINALS (This Is Not A Love Song), che ha curato il progetto “Sketch Out”, un contest finalizzato a realizzare i visual della terza edizione, con il tema del binomio tempo-lavoro. Venti opere sono state esposte durante il festival nel cortile della villa, arricchendo ulteriormente il panorama visivo dei concetti di lavoro e tempo libero. La ventunesima opera è invece stata quella vincitrice, che è diventata la locandina per la terza edizione di Short Out: Collaterale, disegnata da Nicole Tecchio, si interroga su come possiamo conciliare desiderio e necessità, quale ci orienta e quale diventa secondario.
LE CONNESSIONI COL TERRITORIO
Un altro importante pilastro di Short Out sono le connessioni con il territorio: Lainate ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, riconoscendone il valore e l’impatto positivo sulla comunità. L’associazione Amici di Villa Litta Lainate Onlus ha offerto nei giorni del festival delle brevi visite guidate nella Villa, facendo così ammirare le meraviglie storiche e artistiche del luogo; inoltre, con il biglietto del festival, è possibile avere uno sconto sui tour dell’Associazione, valido fino a dicembre 2024. Grazie al supporto comunale ottenuto con una proposta ben strutturata, Short Out ha ricevuto numerosi riconoscimenti e ambisce a espandersi oltre i confini locali, portando il suo innovativo format in altre periferie italiane.
Il Comune di Lainate ha anche offerto gli spazi della sua biblioteca per alcune proiezioni ed eventi mattutini: tra queste, anche i corti per bambini e ragazzi offerti da un partner davvero speciale, il Giffoni Film Festival.
Lainate, con la sua piazza, il bar e la villa, si rivela così un luogo vivace e accogliente, dove la cultura e l’arte possono prosperare. Short Out ha saputo sfruttare al meglio queste caratteristiche, trasformando la periferia milanese in un centro pulsante di cultura e bellezza. Il festival dimostra che il margine può diventare il nuovo epicentro, portando una ventata di aria internazionale e un’energia nuova a una comunità che ha saputo accogliere e valorizzare questa iniziativa.