TourFest 2024 | TiQ Teatro in Quota


Un ponte creativo tra artisti e cittadinanza… e tutto intorno le montagne

Di Caterina Gruden


Silenzio, il rumore del vento, il sole che tramonta dietro le montagne. D’inverno è uno dei posti più freddi d’Italia, d’estate si trasforma in uno spazio dove si tengono spettacoli e laboratori: situato a circa 1400 metri d’altitudine Piani di Pezza altopiano nel comune di Rocca di Mezzo è una delle suggestive location dove si è svolto dal 5 al 12 agosto 2024, T.i.Q – Teatro in Quota. Festival relativamente giovane, la prima edizione risale al 2017, è stato fondato dal ricercatore Dario del Fante, originario di questi luoghi, che ora ne cura la direzione esecutiva. Dal 2021 la direzione artistica è affidata a Alessandro Businaro, regista under 35, che cerca attraverso spettacoli, laboratori e residenze, di far risuonare negli spazi del borgo il teatro e non solo, trattandolo come una cosa viva e in costante rapporto con il territorio.

Qui fra piazze, strade, campi, montagne, si inseriscono gli spettacoli e i laboratori del festival. Grazie ai workshop, quest’anno uno tenuto dalla performer Silvia Costa e dal sound designer Nicola Ratti e l’altro dall’attore Christian La Rosa, e alle residenze, offerte in collaborazione la compagnia Bus 14, i partecipanti e gli artisti si confondono con gli abitanti e i turisti per le strade di Rocca di Mezzo, cittadina di poco più di mille abitanti che d’estate si riempie di turisti
Fin dalla sua nascita T.i.Q dialoga con il paesaggio urbano per creare un ponte tra artisti e cittadinanza, abbracciando le piazze, le vie del paese e i rifugi.
A Piani di Pezza si è svolto lo spettacolo Raging Euphoria di ETU (Daniele Boccardi/Stella Capelli). Un altro spazio del festival è la pineta di Rocca di Mezzo, un campo con le balle di fieno con lo sfondo delle montagne. Lì si sono esibite le Sorelle di Damiano con Follow, uno spettacolo auto-ironico, che ironizza sulle performance, sottolineando in maniera volutamente esagerata come quello sia uno spettacolo site-specific pensato per essere fruito in quel modo e a stretto contatto con il pubblico. Una voce fuori dallo spazio scenico manifesta l’ovvietà dell’atto performativo dichiarando in maniera ironica allo spettatore le motivazioni e i significati dei gesti coreografici che le danzatrici compiono.
Ma Rocca di Mezzo ospita anche residenze e progetti di ricerca come TTT. Cosa succede se si chiudono in una stanza un regista, una drammaturga, una critica? Non è una barzelletta ma è TTT Theatre Think Tank, ovvero un gruppo di studio seguito da un dramaturg, nonché ideatore del progetto, Stefano Fortin, che ha coinvolto Giacomo Lilliù, regista, Francesca Rigato, critica, ed Eliana Rotella, drammaturga, per provare a rispondere alla domanda Cosa potremmo far fare a un teatro che avesse come obiettivo quello di incentivare concretamente il coinvolgimento della popolazione di una città che chiamiamo Rocca di Mezzo?
Nella settimana di residenza a Rocca di Mezzo hanno cercato di analizzare, riflettere e indagare il rapporto tra teatro e società civile. Giovedì 8 agosto 2024 è stato presentato al pubblico l’esito di queste riflessioni, nel corso di una passeggiata per le vie e i luoghi significativi del borgo.
Può davvero il teatro essere un mezzo, operare delle scelte, immaginare nuove prospettive trasformandosi nello spazio di una comunità? Ognuno ha proposto un luogo significativo, un piazzale, adesso parcheggio, che ospitava le tende dopo il terremoto, immaginando proprio lì un teatro che collegando un vecchio cinema, ora abbandonato con il centro sportivo potesse diventare luogo di scambio attivo per i cittadini; oppure quella che all’apparenza può sembrare una semplice casa che però durante la seconda guerra mondiale era stata occupata dai tedeschi; o ancora il campanile, in cima alla città dove se ci si affaccia si vedono i pascoli, le case e i bambini che giocano e la vita che scorre sotto.
Così oltre alla riflessione sul senso del teatro e del suo rapporto con una comunità gli spettatori scoprono lati nascosti di una città. E una casa non è soltanto una casa ma diventa una storia. Un teatro come mezzo e non come fine, che deve operare delle scelte, immaginare delle prospettive, essere il nido per una comunità allargata. T.i.Q diventa così un’occasione per approfondire temi e domande del quotidiano attraverso l’arte e la cultura, immersi fra le montagne del Parco Regionale Sirente Velino.